Centro Victor – 3 Amici per Te
Centro Clinico Pedagogico e Musicoterapeutico
“3 Amici per Te”
Via Michelangelo, 18 – 62010 Trodica di Morrovalle (MC)
-
Disturbi dell’Apprendimento
-
Difficoltà Scolastiche
-
Trattamento Pedagogico-Educativo
-
Valutazione Funzionale
-
Musicoterapia
-
Attività di Screening DSA
-
Dislessia
-
Disgrafia
-
Discalculia
-
Dott.ssa Cristiana Santini | Insegnante Luciana Petracci | Prof. Fulvio Rusticucci |
Pedagogista Clinico | Specialista ITARD | Musico-terapeuta |
Telefono: 335-7485215 | Telefono: 338-9586256 | Telefono: 329-6123136 |
MANIFESTO 5
Cosa non fare quando si ha un figlio o allievo dislessico/disgrafico
- Far leggere lentamente e con precisione.
- Far scrivere lentamente e con precisione.
- Correggerlo o fermarlo mentre scrive o legge.
- Esercitare la scrittura di lettere e di sillabe.
- Esercitare la lettura di lettere e sillabe.
- Dirgli che non discrimina/riconosce bene le lettere.
- Dirgli che non associa i suoni alle lettere.
- Dirgli di leggere o scrivere meglio e lentamente.
- Dirgli che è svogliato o non intelligente.
- Insistere a farlo leggere ad alta voce.
- Insistere a farlo copiare alla lavagna.
- Insistere a farlo scrivere sotto dettatura.
- Far scrivere “rotondo”.
- Far scrivere in stampato (maiuscolo o minuscolo).
- Far scrivere su tastiera.
- Far scrivere o leggere caratteri “grandi”.
- Leggere o scrivere al suo posto.
- Fargli usare la calcolatrice.
- Dispensarlo dai compiti.
- Pensare che dislessia, disgrafia e discalculia siano problemi diversi.
MANIFESTO 6
Cosa fare con il dislessico?
Quando si ha il sospetto che un bambino o ragazzo o adulto possa essere affetto dalla dislessia, si consigliano le seguenti azioni ai genitori ed agli insegnanti:
- Osservare attentamente tutto il comportamento, in modo da riferire correttamente allo specialista.
- Confrontarsi con le altre persone informate: insegnanti, familiari, educatori, amici.
- Pensare la eventuale familiarità.
- Cercare uno specialista competente in materia.
- Sottoporre alla valutazione specialistica.
- Non nascondere o trascurare il fenomeno.
- Non ricorrere ad aggiramenti del problema, scorciatoie o sconti (misure sostitutive).
- Evitare inutili schedature, marginalizzazioni, additamenti, ecc.
- Progettare gli interventi abilitativi in famiglia.
- Progettare gli interventi abilitativi a scuola.
- Progettare gli interventi abilitativi specialistici (trattamento abilitativo).
- Progettare le avvertenze scolastiche (organizzative e didattiche).
- Favorire la consapevolezza e la normalizzazione del problema.
- Progettare aiuti strumentali negli esami e nei concorsi.
- Orientare alla scuola e al lavoro.
- Monitorare il caso.
- NON ARRENDERSI!!!
MANIFESTO 7
Perché non arrendersi???
Cioè, perché non adagiarsi su sostitutivi del compito (calcolatrice, video-lettura, sintetizzatore, leggo-io-per-te, ecc.)?
- Perché le capacità di lettura, scrittura, calcolo e comprensione dei problemi possono migliorare molto.
- Perché non è vero che non ci si può fare niente e bisogna evitare errori e difficoltà.
- Perché non è vero che il dislessico non ha imparato a leggere, scrivere, contare, ma li esegue spesso in modo scorretto.
- Perché le capacità non esercitate… PEGGIORANO!
- Perché l’autostima non si tutela con calcolatrici o esoneri, ma con il miglioramento.
- Perché non e’ un deficit, ma un disordine.
- Perché nella vita dovranno sempre leggere, scrivere, contare, comprendere messaggi lunghi e problematici.
- Perché aggirando/evitando i compiti… lo condanniamo.
- Perché educatori e terapisti esistono per migliorare le funzioni, non per dare sussidi sostitutivi o evitare gli impegni.